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Reportage dell’incontro del 19 ottobre 2024 sulla Gentilezza e Timidezza

Nel pomeriggio di sabato 19 ottobre 2024 si è svolto uno degli incontri del ciclo di eventi:” RADICI – Le giornate della Recupa 2024 – Il nostro futuro” il cui titolo era: “Sulla gentilezza e sulla timidezza”.
I relatori che hanno aiutato i presenti ad esplorare questa tematica sono stati:
Marco Ermentini, fondatore della Shy Architecture Association, aprendo l’incontro con una riflessione sul concetto di architettura timida e ponendo le basi per comprendere come la gentilezza e il rispetto possano tradursi in approcci progettuali sensibili.
Ignazio Carabellese, docente di Restauro Architettonico, offrendoci uno sguardo sulla memoria come fondamento antropologico del restauro del paesaggio, una dimensione essenziale per mantenere vivo il legame tra passato e futuro.
Giancarlo Mastrovito, esperto pianificatore di paesaggi, presentandoci il Piano Integrato di Paesaggio “Zoccoli di Pietra”, un progetto che esplora nuove modalità di sviluppo rurale sostenibile e partecipato.
Letizia Musaio Somma, con il suo progetto “Architettura di quartiere”, mostrandoci alcuni esempi di come l’architettura possa fungere da ponte per rafforzare il tessuto sociale e migliorare la qualità della vita negli spazi pubblici attraverso interventi puntuali e sostenibili.
Pasquale de Marco, specialista in restauro monumentale e archeologia, condividendo la sua esperienza e la sua passione nell’ambito del restauro dei monumenti e dell’archeologia, raccontandoci come le antiche tracce del nostro passato possano essere custodite e restituite alla collettività.
L’associazione Laverdevia, un’organizzazione senza scopo di lucro che da anni si dedica alla promozione di un processo di rinascita territoriale ha un obiettivo semplice, ma ambizioso: quello di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica per restituire valore ai nostri territori, nel rispetto del loro patrimonio e delle comunità che li abitano favorendo il dialogo tra pensatori, studiosi, operatori e la popolazione, convinzione che solo attraverso uno scambio profondo tra questi mondi sia possibile costruire un futuro desiderabile.
Proprio per questo motivo Il tema affrontato nel pomeriggio di sabato 19 ottobre 2024 è stato di straordinaria rilevanza poiché sia la gentilezza che la timidezza sono qualità umane oggi fraintese e sottovalutate e interpretate come segni di debolezza in un contesto in cui l’aggressività e la competitività vengono “vendute” come valori.
La gentilezza e la timidezza in realtà racchiudono una forza straordinaria. La gentilezza e la timidezza sono atti di rispetto e di profonda comprensione verso l’altro. Sono modalità che riconoscono l’importanza della delicatezza nei confronti del contesto – che sia umano, paesaggistico o architettonico – per costruire una relazione basata sull’armonia e sulla sostenibilità.
L’incontro che aveva l’intenzione di esplorare questi concetti nel campo dell’architettura si è esteso alla dimensione umana mettendo in evidenza l’importanza della memoria della collettività, delle radici di ogni singolo individuo, dell’identità dei propri padri che conseguentemente consente di progettare con coerenza il nostro futuro desiderabile.
Questa riflessione si è svolta nei giorni seguenti quelli in cui si è tenuto il convegno Asvis a Roma in cui è stato sottolineato che gli obiettivi che l’agenda ONU sullo sviluppo sostenibile si propone di raggiungere entro il 2030 sembrano lontani da raggiungere e che l’Italia sia conferma in ritardo nel raggiungimento degli stessi.
È a questo punto improrogabile imboccare la strada della gentilezza e della timidezza che é la sola che potrebbe aiutare l’intera collettività.

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