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Design rigenerativo

Sono passati solo cinque giorni dall’evento del 19 maggio 24. Una giornata memorabile caratterizzata da una mattina calda e assolata e un pomeriggio piovoso quasi a volerci ricordare la potenza del cambiamento climatico in atto.
A questo proposit, mi sovviene quanto affermato dal prof. Giovannini, fondatore di Asvis, un convegno tenutosi il 18 e il 19 aprile scorsi , che ricordava alla platea i recenti studi della Oxford economics in relazione alla crisi climatica. Lo studio ha identificato molteplici scenari futuri possibili e, tra questi, quello della riduzione del PIl a zero fra 100 anni dovuto alla scomparsa dell’umanità. Se non volessimo essere così estremisti ci rimangono scenari più moderati ma non meno sconfortanti quali la riduzione del pIl mondiale del 20%.
Tutti questi effetti sono causati degli impatti (le esternalità) delle attività’ umane sul mondo naturale di cui l’Unione Europea ha imposto la valutazione alle organizzazioni economiche attraverso l’obbligo della redazione del bilancio di sostenibilità anche conosciuto come CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che, per i grandi gruppi e le banche e le assicurazioni, entrerà in vigore a partire dalla redazione del bilancio 2024. Tale determinazione della UE è tesa a garantire al comune cittadino la trasparenza sulla capacità delle imprese di ridurre il loro l’impatto sull’ambiente. Non di meno e’ leggibile l’intendiamone di sensibilizzarle e responsabilizzare il consumatore finale sulle proprie decisioni di acquisto creando, in questo modo, una nuova arma di competizione tra le imprese .
In questo contesto si inserisce una iniziativa di professionisti e associazioni che intende contribuire alla creazione di una sensibilità nuova e di un nuovo modo di agire per preservare i nostro ambiente.
Il 19/5/24 in un contesto rurale nella masseria Recupa di Scardinale è stato organizzato dall’associazione Laverdevia, un evento gratuito aperto a chiunque avesse voluto partecipare e dedicato al Design Rigenerativo
Pertanto alla presenza di ADI Puglia e Basilicata, Marcello Marinucci, architetto e cultore della materia, ha illustrato il significato di questa disciplina tracciandone il percorso fatto dalla sua nascita, che può essere individuata con l’ideazione della stampa di Guttemberg, fino ai giorni nostri.
Molteplici correnti di pensiero e spinte economiche nel corso di secoli hanno plasmato questa disciplina facendola diventare vessillo sia per una ottimizzazione dei processo produttivo, che per la democratizzazione di oggetti che, se prodotti artigianalmente, non avrebbero potuto essere disponibili a tutti. Il design in alcuni casi è stato identificato con lo studio del connubio della funzionalità con l’armonia delle forme e, in alcuni casi estremi, nel conseguimento dell’armonia delle forme senza necessariamente collegarlo ad una specifica funzionalità.
Il design rimane collegato comunque alla ricerca dell’armonia in oggetti di cui abbiamo comunemente necessità e che, in questo modo, ci avvicinano ad un piacere collegato strettamente alla contemplazione della bellezza.
A questo concetto si è collegato Alfio Cangiani, designer e attivitsta che ha sempre dedicato passione e attività lavorativa nella ricerca continua di una valenza sociale nel design. Tale disciplina, negli ultimi decenni, ha sposato le correnti più moderne di pensiero che parlano di economia circolare e che predicano l’ideazione di prodotti a rifiuto zero. Ovverosia prodotti che quando arrivano alla fine del loro ciclo di vita possono essere reimmessi nella produzione o possono essere riassorbiti dagli ecosistemi naturali.
È questo il concetto del design rigenerativo con il quale l’umanità potrebbe imparare a consumare di meno e abolire ciò che è superfluo dedicando la propria attenzione solo a prodotti realizzati secondo le logiche dell’economia circolare. Questo concetto dovrebbe valere sia per i capi di abbigliamento che una volta usati potrebbero essere facilmente utilizzato i per produrre altri capi sia per gli imballaggi che potrebbero diventare humus per le piante sia per una casa le cui potrebbero possano essere smontare e riutilizzate.
Il design rigenerativo ci indica la sola strada verso la quale un umanità, che si mostra ancora recalcitrante, deve procedere per conseguire uno stile di vita più semplice ma possibile per tutti gli esseri viventi siano uomini, animali, piante.

Si ringrazia l’azienda vinicola Fiore di Gravina per aver offerto ai partecipanti la famosa verdeca che è fra i vini di propria produzione


24/5/24 tra Milano e Bari
Vincenzo Coppa

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