governi in difficoltà per la presentazione dei piani nazionali di riduzione delle emissioni (NDC)
L’articolo pubblicato su “The Guardian” è intitolato “Backsliding’: most countries to miss vital climate deadline as Cop30 nears » analizza la difficoltà dei governi nel rispettare la scadenza imminente per la presentazione dei piani nazionali di riduzione delle emissioni (NDC), essenziali per contenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5°C. Nonostante l’urgenza della crisi climatica, l’ONU preferisce che i paesi si prendano il tempo necessario per sviluppare piani realmente efficaci , piuttosto che affrettarsi per rispettare la data stabilita.
I piani attuali, formulati quattro anni fa, sono giudicati insufficienti e prefigurano aumenti di temperatura compresi tra 2,6°C e 2,8°C entro la fine del secolo, spingendo i paesi meno sviluppati a chiedere azioni più rapide da parte del G20. La situazione si complica ulteriormente a causa delle scelte politiche degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, che hanno portato al ritiro dall’Accordo di Parigi e a una guerra commerciale, destabilizzando relazioni chiave a livello globale.
L’articolo sottolinea inoltre il ruolo cruciale di paesi come la Cina e l’India. La Cina, pur investendo nelle energie rinnovabili, deve realizzare tagli drammatici delle emissioni per rispettare il budget globale, mentre l’India potrebbe orientare i suoi obiettivi in termini di intensità delle emissioni piuttosto che di tagli assoluti. Viene anche evidenziata l’importanza di includere nei piani non solo la riduzione del carbonio, ma anche di altri gas serra, come il metano, che può offrire un freno d’emergenza al riscaldamento globale.
Infine, pur riconoscendo la carenza di ambizione nei piani attuali, l’articolo evidenzia che i NDC sono documenti dinamici e negoziabili, lasciando spazio a futuri aggiornamenti e miglioramenti se accompagnati da un impegno internazionale rafforzato e da azioni concrete da parte dei maggiori emettitori.