Il reportage video del Treno del pensiero Bari-Mola di Bari, 20 luglio 2019
Il viaggio del 20 luglio 2019 con partenza da Bari e con destinazione Mola di Bari è stato incentrato sull’obiettivo 17 dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite che tratta il tema della partnership per lo sviluppo.
Nella splendida cornice di Palazzo Pesce i tre relatori intervenuti il prof. Susanna Bortolotto, il dr. Alessandro Pellegatta e il dr. Pasquale Ferrante hanno Illustrato l’attività e gli studi condotti in tema di partnership per lo sviluppo sostenibile da tre differenti punti di vista mentre le associazioni presenti all’incontro hanno potuto raccontare le proprie specifiche attività agli stessi relatori e agli altri partecipanti in un’atmosfera di conviviale scambio di esperienze e conoscenze.
Il “viaggio” ha così potuto beneficiare della partecipazione, del consenso e dell’entusiasmo delle associazioni presenti all’incontro.
Il tema della partnership ovverosia della cooperazione è stato il fil rouge dell’iniziativa che ha inteso collegare:
- l’esperienza di Manfredo Camperio uomo dell’Ottocento, esploratore ante litteram che ha dedicato la sua intera esistenza alla realizzazione dell’idea di una nazione italiana proiettata verso l’Africa con una particolare attenzione da una parte a comprendere le specificità di culture diverse e collegate a territori lontani e a interpretare gli equilibri politici della regione e dall’altra parte a costruire un sistema di scambi economico-culturali con i potentati dell’epoca. Il dr. Pellegatta ha proposto una lettura della vita e dell’azione di quest’uomo ingiustamente dimenticato, così come è meglio documentato nelle pagine del libro “Manfredo Camperio – storia di un visionario in Africa” edito da Besa Editore. La vita e l’esperienza di Camperio possono aiutarci non solo interpretare il nostro passato ma anche a decodificare gli avvenimenti attuali e a individuare una possibile linea di azione futura in un momento dove il rapporto con i vicini paesi africani è attraversato da tensioni di differente natura;
- l’esperienza di collaborazione tra un’istituzione italiana (il Politecnico di Milano) e le istituzioni algerine al fine di recuperare il “genuis loci” del sito di Ghoufi Valle dell’Aures, Wilaya di Batna in Algeria.
La Prof.ssa Susanna Bortolotto ha spiegato come la cooperazione ha permesso, in questo caso, di condurre la fase di rilievo archeologico del sito, l’analisi della documentazione storica e l’individuazione delle cause del suo degrado e abbandono, arrivando fino a proporre una sperimentazione di recupero su un lotto dell’intero sito che potrà essere replicata in futuro sull’intero sito di Ghoufi. Hanno giocato in questo specifico caso un ruolo chiave:
- la conduzione di un’attività di studio interdisciplinare in cui l’analisi storica, sociale e agronomica del sito ha accompagnato lo studio archeologico, ingegneristico, e architettonico degli edifici esistenti;
- l’azione coordinata delle istituzioni italiane (grazie al co-finanziamento del MAECI) e di quelle algerine dell’Università di Annaba e di Biskra che, alla luce delle proprie e peculiari competenze e conoscenze, hanno potuto proporre una visione strategica comune del futuro del luogo che potesse premettesse il recupero dello stesso in un’ottica di sostenibilità per lo stesso e per le popolazioni che lo abitano nel tentativo di arrestare il fenomeno dell’abbandono e della desertificazione umana.
- L’attività svolta da Lega Coop Puglia, che è impegnata nello svolgimento delle sue attività istituzionali ad ascoltare le esigenze e le difficoltà delle comunità che popolano i borghi della Puglia e della Basilicata. Il dr. Pasquale Ferrante ha spiegato come le peculiarità del territorio in termini di progressivo impoverimento del ceto agricolo, di manata implementazione delle reti di servizi di comunicazione, di trasmissione dati comporta un inesorabile abbandono di questi luoghi da parte delle generazioni più giovani. Tutto ciò implica un inesorabile negazione di qualunque futuro a questi luoghi. Lega Coop Puglia ha individuato nelle cooperative di comunità una forma giuridica con cui aiutare a strutturare iniziative volte a creare possibilità di riattivazione di iniziative che permettono l’insediamento di attività nei piccoli borghi rurali. Le cooperative di comunità sono infatti delle società cooperative il cui scopo è costituito dalla produzione di vantaggi, ovvero beni o servizi, a favore una determinata comunità territoriale: gli esempi più recenti riportano di progetti su forestazione, agricoltura e zootecnia biologica, cura del verde e del territorio, turismo agreste, agriturismo, turismo scolastico e turismo di comunità, albergo diffuso, etc..
Le relazioni hanno messo in luce la necessità di sviluppare una visione comune del territorio che possa essere strategica (ovverosia a medio lungo termine) e sulla base di tale visioni le azioni delle singole municipalità, delle singole associazioni e dei cittadini devono esse indirizzate e coordinate affinché lo sforzo del singolo possa essere valorizzato nello sforzo collettivo.
L’incontro si è concluso con invito della Laverdevia a creare nell’autunno di quest’anno uno specifico workshop in cui le associazioni, la comunità e le istituzioni possano lavorare nella identificazione di quali potranno essere le azioni perseguibili per la realizzazione di un futuro possibile desiderabile e sostenibile.