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La cintura verde di Ouagadougou: un progetto per fronteggiare la desertificazione e garantire la sostenibilità alimentare.

Segnalo un articolo pubblicato sulla versione online di the Guardian sulla “cintura verde di Ouagadougou” capitale del Burkina Faso e centro amministrativo paese.
Innanzitutto mi permetto di fornire alcune premesse minime per comprendere l’esperienza commentata nell’ ’articolo.

In Burkina Faso, un terzo del territorio e’ degradato, con un tasso di deterioramento di 360.000 ettari all’anno e la recente ondata di calore del 2024 ha esacerbato la situazione;x

La città di Ouagadougou:

  • è collocata nel centro del paese ed è caratterizzata da un clima piuttosto caldo. Si distinguono la stagione delle piogge (da maggio ad ottobre) con una temperatura media di 30 °C, la stagione fredda (dicembre e gennaio) con una temperatura media di 19 °C e la stagione calda (aprile e maggio), in cui si raggiungono anche i 40 °;
  • conta circa 2,5 milioni di abitanti e si prevede che con lo sviluppo dell’urbanizzazione questa cifra crescerà nei prossimi anni;
  • ha siglato a Milano il “Milan Urban Food Policy Pack” il 15 ottobre 2015;
  • ha ospitato nel 2021 il forum regionale sulle politiche alimentari cittadine per l’Africa francofona.

L’articolo quando fa riferimento alla “cintura verde” vuole indicare una striscia di terreno piantumata e coltivata della dimensione di 2000 ettari che circonda la città.
L’idea della creazione di un polmone verde fu concepita negli anni ‘70 con l’obiettivo di contrastare l’avanzata del deserto utilizzando 2.100 ettari per conservare la biodiversità, fornire prodotti forestali a scopo alimentare, proteggere la città dal vento, dalla polvere e dall’erosione del suolo.

Purtroppo i lavori si sono interrotti nel 1990 lasciando l’opera incompiuta con solo 1032 ettari coltivati. Ma, proprio in seguito alla sottoscrizione del Milan Urban Food Policy Pact da parte del Comune di Ouagadougou, sono stati ripresi i lavori per la realizzazione della cintura con l’obiettivo di garantire la sostenibilità alimentare a una città che si trova in una fase di esplosione demografica.

Infatti, questa iniziativa svolgendo un ruolo cruciale contro il caldo e favorisce l’agricoltura urbana aiutando le persone che hanno lasciato lavori precari a dedicarsi all’agricoltura. In questo modo gli abitanti della citta’ vedono accrescere il proprio reddito e la qualità della loro vita.

Oggi è in fase di esecuzione il progetto “NUTRIRE LA CITTÀ – Agricoltura urbana e produzione del cibo sano e locale per lo sviluppo di un sistema agroalimentare sostenibile e inclusivo”,cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che prevede l’allargamento della cintura verde di altri 15 ettari e lo sviluppo di un sistema di rifornimento delle mense scolastiche della città con le eccedenze dei prodotti freschi.

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